Salta la corrente ma non il contatore? Ecco cosa fare
Hai bisogno urgente? Intervento elettrico rapido e professionale
Se ti salta la corrente in casa ma il contatore non è scattato, non aspettare. È un segnale chiaro che c’è un guasto interno all’impianto e va risolto subito. In questi casi interveniamo anche entro 30-60 minuti nelle province di Milano, Varese, Como, Lecco e Monza. Non si tratta solo di comodità: un corto circuito nascosto, una presa che fuma o un salvavita che non fa il suo dovere possono diventare pericolosi. Meglio agire in fretta.
Chiama quando:
- Salta la luce in tutta o in parte della casa
- Il salvavita è su “ON” ma non c’è corrente
- La caldaia, il frigo o il forno fanno saltare tutto
Arriviamo con strumenti diagnostici, testiamo il quadro, i differenziali, i magnetotermici e tracciamo il guasto anche se l’impianto è vecchio o senza schema. Non servono spiegazioni tecniche da parte tua: basta che ci dici cosa succede e in quanto tempo è iniziato il problema.
Quando si parla di emergenza elettrica, non si improvvisa. Ogni minuto perso è un rischio, soprattutto se in casa ci sono bambini, anziani o apparecchi essenziali come pompe di calore, frigoriferi o sistemi d’allarme. Agiamo con precisione, senza perdere tempo in preventivi complicati. Prima si interviene, meno danni si fanno.
Cerchi un elettricista urgente affidabile e veloce?
Chiama ora il numero 351 712 24 33.
Con Intervento Elettrico 24H hai la sicurezza di un tecnico professionista con 30+ anni di esperienza.
Ti risponde subito il primo elettricista disponibile nella tua zona.
Salta la corrente ma il contatore resta acceso: le cause più comuni
Capita spesso: in casa si spegne tutto, ma guardi il contatore e non è scattato. Quello che molti non sanno è che contatore e salvavita non fanno lo stesso lavoro. Il contatore misura e limita la potenza fornita dall’esterno, mentre il salvavita e i magnetotermici proteggono l’impianto interno. Se il contatore è su “on” ma non c’è corrente, il problema è dentro casa.
Differenza tra interruzione di corrente e scatto del contatore
Se salta il contatore centrale (quello che spesso si trova sul pianerottolo), di solito stai assorbendo più di quanto il contratto permette. Ma se quello rimane acceso e sei al buio lo stesso, il guasto è interno. In quel caso non serve chiamare il gestore: serve un elettricista.
Perché il salvavita può scattare anche se il contatore è attivo
Il salvavita, o interruttore differenziale in gergo tecnico, scatta per correnti di dispersione. È fatto apposta per proteggere le persone da scariche elettriche. Se scatta anche senza toccare nulla, o appena accendi un elettrodomestico, vuol dire che c’è una perdita da qualche parte: una lavatrice che prende acqua, una caldaia che ha condensa, una linea deteriorata.
Cortocircuito, sovraccarico o sbalzo di tensione?
Sono tre cose diverse:
- Corto circuito: due fili entrano in contatto (es. fase e neutro). Fa saltare tutto subito.
- Sovraccarico: troppe cose accese assieme, ma spesso scatta il magnetotermico, non il salvavita.
- Sbalzo di tensione: di solito viene da fuori, ma se l’impianto è vecchio o sensibile può causare danni. Qui serve un controllo serio, magari con analisi strumentale.
Salvavita che scatta senza motivo apparente: cosa significa?
Se il salvavita salta da solo, magari di notte o mentre non c’è nessuno in casa, non è mai un caso. Ci sono perdite di corrente minime che non si vedono ma il salvavita le rileva. L’umidità, i morsetti allentati, i vecchi cablaggi in matassa nera… tutto può generare una dispersione. Bisogna misurare con strumenti adeguati (tipo il cercaperdite) e agire sulla linea interessata. Altrimenti continuerà a saltare, anche peggio.

Come funziona il nostro intervento tecnico: diagnosi e risoluzione
Quando arriviamo per un guasto elettrico dove il contatore resta acceso ma manca corrente, non facciamo tentativi a caso. Si parte con una diagnosi tecnica completa. In mezz’ora sappiamo dove sta il problema. E spesso lo risolviamo subito, senza dover tornare due volte.
Verifica impianto e prese
Prima cosa: si controllano prese, interruttori e punti critici. Se c’è odore di bruciato, segni di fusione, scintille passate, si parte da lì. A volte basta una ciabatta andata in corto, altre volte è una presa da incasso che ha ceduto. Se invece tutto è pulito e integro in superficie, passiamo al quadro.
Controllo salvavita e magnetotermico
Qui testiamo i differenziali (i salvavita) e i magnetotermici con strumentazione professionale. Verifichiamo se scattano correttamente, se hanno sensibilità alterata o se uno dei due non fa più il suo lavoro. In certi casi troviamo differenziali da 30 mA che scattano anche a 10 mA: segno che sono usurati o di bassa qualità.
Analisi delle linee e ricerca del guasto
Se il problema non è visibile subito, iniziamo la mappatura dell’impianto. Ricostruiamo il percorso delle linee, anche se non ci sono schemi, e isoliamo il tratto guasto. Si lavora a sezioni, fino a trovare se c’è un filo danneggiato, una derivazione ossidata, o un cavo che prende umidità dentro un muro.
Identificazione dell’apparecchio difettoso
Molte volte, è un elettrodomestico collegato che manda in crisi tutto. Lavatrice, lavastoviglie, caldaia, forno, pompe di calore. Facciamo prove mirate: stacchiamo fisicamente i carichi sospetti e verifichiamo se il sistema regge. Una volta trovato l’apparecchio difettoso, lo isoli e decidi se ripararlo o sostituirlo. Ma almeno sai da dove viene il problema.
Gli scenari più frequenti e come li risolviamo
Ogni casa ha la sua storia, ma certi problemi tornano sempre. Qui sotto trovi i casi più frequenti in cui interveniamo quando “la corrente salta ma il contatore resta su”. E soprattutto, come li risolviamo davvero, ogni giorno, nelle case degli italiani.
Cortocircuiti causati da prese o elettrodomestici
Una presa bruciata dietro al divano, una prolunga cinese da pochi euro, un forno con resistenze che toccano il telaio: il cortocircuito può partire da qualsiasi punto. Quando succede, salta tutto all’istante. Si sente un botto o un odore acre. Risolviamo isolando la linea e cambiando il componente difettoso. Usiamo solo materiale certificato (tipo BTicino, Schneider). Niente soluzioni tampone.
Umidità nell’impianto elettrico
In taverne, bagni ciechi o cantine, l’umidità è una nemica silenziosa. Entra nei frutti, nei morsetti, nei corrugati. Il salvavita rileva dispersione anche minima e salta. In questi casi, smontiamo la presa o la scatola sospetta, asciughiamo, verifichiamo l’isolamento dei cavi e sigilliamo i punti deboli. Se serve, sostituiamo l’intero tratto.
Salvavita danneggiato o da sostituire
Un salvavita vecchio, con scatti casuali, è pericoloso quanto uno che non scatta mai. Testiamo la sensibilità con apparecchi di misura. Se risulta instabile o troppo sensibile, lo cambiamo. Installiamo solo dispositivi affidabili, con curva certificata e intervento rapido. In certe case vecchie troviamo ancora modelli che non rispettano nemmeno le norme attuali.
Impianto sottodimensionato rispetto alla potenza richiesta
Se usi forno, lavastoviglie, asciugatrice e pompa di calore insieme e salta tutto, non è colpa degli elettrodomestici, è l’impianto che non regge. Siamo spesso chiamati in case con impianti progettati per una potenza di 3 kW, ma che oggi ne assorbono quasi il doppio. In questi casi serve un adeguamento: nuova linea, quadro rinforzato, magari sezionamento delle linee su più magnetotermici.
Interruzioni dovute a lavori o guasti esterni
Dopo un temporale o lavori del vicino, possono esserci sbalzi o interruzioni parziali. Se il contatore resta acceso ma manca corrente in mezza casa, potrebbe esserci una fase staccata o instabile. Qui si va a controllare direttamente la fornitura in arrivo e, se confermato, segnaliamo subito al gestore. Ma prima verifichiamo che non ci siano danni all’interno: un danno su una sola fase può anche bruciare un elettrodomestico.
Cosa puoi fare da solo (prima di chiamare un tecnico)
Non tutto richiede per forza un elettricista. Prima di chiamare, ci sono 5 controlli rapidi che puoi fare in sicurezza. Ti aiutano a capire se il problema è semplice o se c’è bisogno di un intervento tecnico.
Come capire se c’è un corto circuito
Se appena accendi qualcosa salta la corrente con un botto secco, è molto probabile che ci sia un corto. Può essere dentro una presa, un cavo spellato, una ciabatta difettosa o un elettrodomestico che ha fatto contatto. In questo caso il magnetotermico (non il salvavita) scatta subito, spesso con uno scatto deciso e visibile nel quadro.
Come scoprire cosa fa saltare la corrente
Se ogni volta che accendi una certa cosa (es. forno, microonde, stufa elettrica) salta tutto, è quella la causa. Scollega tutto quello che hai in casa, poi riaccendi il salvavita o il magnetotermico. A questo punto ricollega un elettrodomestico alla volta. Quando salta di nuovo, hai trovato il colpevole.
Verifica degli elettrodomestici: metodo passo passo
- Stacca tutto dalle prese.
- Riaccendi il salvavita.
- Collega un elettrodomestico per volta.
- Aspetta qualche secondo prima di passare al successivo.
- Quando salta, lascia staccato quel dispositivo e segnati la presa a cui era collegato.
Attenzione: non usare prolunghe o ciabatte per la prova, collegalo sempre direttamente alla presa.
Come far tornare la luce quando salta il salvavita
Una volta scollegati tutti i carichi, prova a riattivare il salvavita. Se resta su, ricollega le utenze una per una. Se invece scatta subito anche senza nulla collegato, il problema è interno all’impianto. A quel punto serve un tecnico: c’è una dispersione di corrente in qualche punto della linea.
Come capire se si è bruciato l’impianto elettrico
Un impianto “bruciato” può voler dire tante cose. Ma se senti odore di plastica fusa, vedi segni neri sul quadro, le prese non funzionano anche con corrente presente, o hai blackout parziali e intermittenti, c’è il rischio che qualche parte dell’impianto si sia danneggiata seriamente. Non insistere con le prove: scollega tutto e chiama subito. In questi casi si agisce solo con strumentazione adatta, senza improvvisare.
Chi chiamare se salta la corrente ma non il contatore?
Chiama ora il numero 351 712 24 33.
Con Intervento Elettrico 24H hai la sicurezza di un elettricista professionista con 30+ anni di esperienza.
Ti risponde subito il primo tecnico disponibile nella tua zona.
Sintomi di un salvavita rotto o malfunzionante
Il salvavita, per legge, deve proteggerti da scariche elettriche e dispersioni. Ma come ogni componente, anche lui può guastarsi. E quando succede, può smettere di fare il suo lavoro nel momento peggiore. Ecco i segnali più chiari che qualcosa non va.
Salta anche senza carico?
Se il salvavita scatta anche quando non c’è nulla collegato, significa che rileva una dispersione continua o è diventato troppo sensibile. Può succedere per l’umidità nell’impianto, ma anche perché è usurato o difettoso. Se il problema si presenta di notte, quando tutto è spento, è quasi sempre colpa del salvavita stesso o di una perdita su una linea fissa.
Non si riattiva facilmente?
Un salvavita sano deve scattare e riattivarsi con facilità. Se per farlo tornare su devi forzarlo, se fa resistenza o si abbassa subito, c’è un problema. In certi casi è il meccanismo interno che si è rovinato, oppure c’è una dispersione continua su una linea e il salvavita lo rileva correttamente. Ma se la sensibilità è fuori scala, va cambiato.
Odore di bruciato o riscaldamento anomalo?
Se senti odore di plastica calda, o tocchi l’interruttore e scotta, non aspettare. Un differenziale o magnetotermico non deve mai scaldare più di qualche grado. Il calore è segno che i morsetti non stringono bene, che c’è arco elettrico interno, o che il modulo si sta deteriorando. È una delle cause principali di incendio nei quadri.
Quando è ora di sostituirlo
Se:
- Scatta senza motivo più volte a settimana
- Non torna su nemmeno senza carichi
- È molto caldo al tatto
- Ha più di 10 anni ed è di marca sconosciuta
…va sostituito subito. Non si aspetta che smetta del tutto di funzionare. Un salvavita rotto non protegge più nessuno, e può far passare tensione anche quando sembra “giù”.
Quando è il caso di potenziare il contatore
Se salta la corrente ogni volta che accendi forno, lavatrice e climatizzatore insieme, il problema potrebbe non essere l’impianto, ma la potenza contrattuale. Molte abitazioni hanno ancora attivi contatori da 3 kW, che vanno bene per una casa con poche utenze. Ma oggi tra pompe di calore, piastre a induzione, climatizzatori, stufe elettriche e colonnine per l’auto, 3 kW non bastano più.
Differenza tra sovraccarico e superamento della potenza contrattuale
Facciamo chiarezza:
- Sovraccarico = l’impianto interno è sovraccarico. Scatta il magnetotermico. Colpa di troppe utenze sulla stessa linea.
- Superamento potenza contrattuale = stai usando più kW di quelli previsti nel contratto col gestore. In questo caso scatta il contatore ENEL, non il salvavita o il quadro interno.
Capire la differenza è fondamentale. Se il contatore è acceso ma salta il magnetotermico, il problema è nell’impianto. Se invece si spegne direttamente il contatore (quello fuori casa o digitale), allora hai superato la potenza contrattuale.
Come funziona l’aumento di potenza e quanto costa
L’aumento si fa con una richiesta al fornitore di energia (Enel, A2A, Edison, ecc.). Puoi passare da 3 kW a 4,5 – 6 – 10 o oltre, a seconda delle esigenze. I costi sono:
- Una tantum: circa 70–100 € per la pratica tecnica (varia in base al gestore)
- Canone mensile leggermente maggiorato: si paga qualche euro in più in bolletta per ogni kW aggiunto
È un’operazione che si può fare anche online o al telefono, ma prima di farla, verifica che il tuo impianto sia dimensionato per reggere la nuova potenza. Altrimenti rischi di aumentare il contatore ma continuare ad avere problemi.
Chi chiamare e come si fa la richiesta
- Prima chiama un tecnico: serve verificare che le linee, i magnetotermici e il quadro reggano l’aumento. Se l’impianto è vecchio o fatto male, un aumento di potenza può causare danni.
- Poi contatti il fornitore di energia: fornisci codice POD, intestatario del contratto, e la potenza desiderata.
- Attendi l’autorizzazione e l’eventuale adeguamento del contatore (spesso avviene da remoto, in pochi giorni).
Se vuoi sapere se ha senso fare questo passaggio, basta una diagnosi: in mezz’ora possiamo dirti se il problema è l’impianto o la fornitura, e se vale la pena aumentare la potenza o no.
Cosa fare se il contatore è attivo ma la corrente non arriva
Hai controllato: il contatore è acceso, non segnala allarmi, ma in casa non funziona nulla. In questo caso ci sono due possibilità:
- Guasto interno all’impianto domestico
- Guasto a monte del contatore, quindi sulla linea di distribuzione
Capire chi deve intervenire è il primo passo per non perdere tempo.
Come capire se si tratta di un guasto interno o esterno
Controlli da fare subito:
- Il display del contatore (digitale) è acceso e leggibile? Se sì, c’è tensione in arrivo.
- Prova ad accendere una lampada vicina al quadro: se nulla si accende, verifica il salvavita e i magnetotermici.
- Se tutto è “su” ma sei comunque al buio, c’è un’interruzione tra contatore e impianto. Potrebbe essere una morsettiera bruciata, un cavo allentato o un interruttore danneggiato.
Se invece il display del contatore è spento, lampeggia in rosso fisso o segnala errore, il guasto potrebbe essere esterno. In quel caso non è il tecnico che risolve, ma il distributore.
A chi segnalare il problema se è colpa del distributore
Il distributore locale (tipo E-Distribuzione, Unareti, Areti ecc.) è responsabile della linea fino al contatore. Se il problema è lì, nessun elettricista privato può intervenire. Devi:
- Chiamare il numero guasti del distributore (lo trovi sulla seconda pagina della bolletta)
- Segnalare che il contatore è attivo ma non arriva corrente
- Aspettare l’intervento tecnico entro poche ore (nelle urgenze serie anche meno)
Differenza tra fornitore e distributore (ENEL, E-Distribuzione, ecc.)
Facciamo chiarezza:
- Il fornitore è chi ti manda la bolletta (es. Enel Energia, Edison, A2A, Sorgenia). Puoi cambiarlo liberamente.
- Il distributore è chi gestisce fisicamente i cavi, i contatori e la rete locale. Non lo puoi scegliere: dipende dalla zona.
Per esempio: anche se sei cliente Enel Energia, il contatore può essere gestito da E-Distribuzione, che è il ramo tecnico della stessa azienda. Quindi se c’è un guasto alla rete, non chiami il fornitore, ma il distributore.
Prevenire per non restare più senza corrente
Intervenire d’urgenza è il nostro mestiere, ma se c’è una cosa che consigliamo a tutti, è questa: meglio controllare l’impianto prima che salti tutto. Spesso basta una verifica annuale per evitare guasti improvvisi, corti pericolosi o salvavita che scattano nei momenti peggiori. E costa molto meno di un intervento d’urgenza.
Manutenzione periodica dell’impianto
Ogni impianto, anche se fatto bene, col tempo si allenta, si ossida, si deteriora. Un controllo periodico significa verificare:
- Tenuta dei morsetti
- Stato delle linee più cariche (es. cucina, climatizzazione)
- Funzionalità dei salvavita e magnetotermici
- Assenza di dispersioni e surriscaldamenti
In mezz’ora si può capire se tutto è stabile o se c’è qualche punto debole da sistemare.
Sostituzione dei componenti usurati
Prese che ballano, interruttori che scaldano, differenziali che scattano troppo spesso: sono segnali chiari che qualcosa va sostituito. Lasciare un componente usurato in funzione è come guidare con le pastiglie dei freni finite. Prima o poi qualcosa si rompe davvero.
Verifica impianti obsoleti o non a norma
In molte case troviamo ancora:
- Fili in tessuto o in matassa nera
- Morsetti vecchi non isolati
- Salvavita di 30 anni fa
- Nessuna etichetta sul quadro
In questi casi l’impianto va rivisto, anche se “ha sempre funzionato”. I consumi moderni non sono quelli di una volta: oggi gli impianti devono reggere carichi continui, elettronica sensibile e dispositivi a basso assorbimento che però aumentano la dispersione complessiva.
Messa a terra e protezioni differenziali: perché sono fondamentali
La messa a terra è il primo salvavita reale. Se manca, una dispersione non ha via di scarico e rischia di colpire te o chi tocca un elettrodomestico. Le protezioni differenziali (i salvavita) lavorano insieme alla terra: se una delle due manca o è difettosa, l’impianto non è sicuro. La terra si misura con appositi strumenti, non “a occhio”. E va verificata almeno ogni 5 anni o se l’impianto ha subito modifiche.
Hai ancora dubbi? Contattaci senza impegno
Se la corrente salta senza motivo, se il salvavita scatta da solo o se hai bisogno di capire se il problema è tuo o del contatore, parlaci direttamente. In pochi minuti possiamo dirti se è un guasto da risolvere subito o se puoi aspettare.
Numero diretto per pronto intervento
Per urgenze vere, chiama subito il 351 712 2433. Rispondiamo noi, tecnici, non un call center. Se possiamo, arriviamo in 30 – 60 minuti nelle province di Milano, Como, Varese, Monza e Lecco. Se serve la notte o nei festivi, ci siamo.